Come portare un nuovo valore competitivo alle persone che lavorano nelle organizzazioni
L’empatia in azienda
Se è vero che nel mercato odierno sono le risorse umane (insieme alla tecnologia) il principale fattore di vantaggio competitivo, i risultati portati dai gruppi di lavoratori saranno maggiori quanto più si attiveranno interazioni funzionali al business e al benessere stesso delle persone.
Questo concetto è centrale quando si lavora con team e individui sempre più spesso “stretti” tra conflitti organizzativi, crisi economica e produttiva, differenze gerarchiche.
Le dinamiche conseguenti spesso minano le relazioni tra i vari stakeholder aziendali (colleghi fornitori, clienti…) con il risultato che la persona viene “educata” a non aprirsi e non esporsi.
Per questo motivo il counseling aziendale, centrato sullarelazione che cura e sull’empatia, rappresenta un’ottima guida sulla quale costruire interventi organizzativi.
Posizionamento del counseling aziendale
Immaginando i diversi strumenti utilizzati nelle organizzazioni per promuovere lo sviluppo delle risorse umane secondo due assi, riferiti al grado di responsabilizzazione personale e al grado di apprendimento esperienziale, possiamo costruire una sorta di “mappa”.

La responsabilità personale cercata dal counselor è costante perché questo approccio è centrato sul cliente e sulla sua volontà di crescere. Al tempo stesso, nel processo di counseling aziendale l’apprendimento nasce proprio dal vissuto del cliente (dalla verbalizzazione che mette in atto, dai feedback, dalle emozioni suscitate, dai comportamenti “diversi” richiesti…).
Il counseling aziendale, dunque, massimizza i risultati secondo i due assi che corrispondono alle principali leve per determinare il cambiamento personale, in quanto senza vivere lo stato di cambiamento desiderato (l’esperienza) e senza farsene carico personalmente (la responsabilità), ogni cambiamento/apprendimento non può che essere transitorio.